Crescent e Piazza della Libertà

Descrizione breve
Fulcro della nuova proiezione della città verso il mare: riprogettazione del waterfront che mette in relazione mare, centro storico, monumenti post unitario.

Plastico Crescent e Piazza della Libertà
Plastico Crescent e Piazza della Libertà

Descrizione

Descrizione estesa

Il fronte del mare a Salerno è il più grande intervento urbanistico che prefigura il futuro della città. Sin da quando, negli anni 90 del secolo scorso, l’architetto Bohigas immaginò lo sviluppo della città nei servizi e nel turismo, decise che il waterfront dovesse diventare il fulcro della nuova progettualità urbana.

La Piazza della Libertà rappresenta il punto di snodo degli interventi: il rapporto con il Lungomare, il raccordo con il Porto turistico e commerciale e la Stazione marittima, il risanamento di un’area portuale degradata a ridosso della Villa Comunale e dunque con l’entrata in città sono gli elementi che hanno caratterizzato la progettazione di questo luogo della nuova Salerno. Un intervento che ha avuto una vicissitudine tormentata, per le polemiche che sono sorte sulla correttezza della realizzazione, sia dal punto di vista amministrativo che estetico/funzionale, ma che sono finalmente arrivati a conclusione, con la previsione della fine dei lavori a breve (fine del 2020). 

La piazza ha come fondale il Crescent, un edificio a semicerchio di grande impatto scenografico, con finalità residenziali, e con un’ala destinata a ospitare un albergo. L’intervento è interamente stato progettato dall’architetto catalano Ricardo Bofil, e ha lo scopo di recuperare il rapporto sia visivo che funzionale con il mare, risanando, come detto, l’ambiente circostante e mettendo in contatto il fronte del mare con le emergenze architettoniche vicine – Palazzo di Città, Villa Comunale, Teatro Verdi – e il centro storico poco lontano. L’edificio è semicircolare, la piazza è invece triangolare, leggermente rialzata rispetto al livello circostante, e ha una passeggiata che mette in collegamento l’area di Santa Teresa sul Lungomare con il porto e la Stazione marittima. Un sistema di parcheggi, di servizi, di ambienti commerciali, completerà funzionalmente tutta l’area.

Modalità di accesso

Modalità di accesso

Accesso alla piazza libero.

Per ulteriori informazioni consultare il portale Salerno Cultura dal link riportato nella sezione Contatti.

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Crescent e Piazza della Libertà

Ulteriori dettagli

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Cittadella Giudiziaria

Descrizione breve
Grande opera architettonica a ridosso del centro commerciale della città. Opera con costruzioni di diverso colore, presenta una giustizia accogliente e aperta.

Cittadella Giudiziaria
Cittadella Giudiziaria

Descrizione

Descrizione estesa

Il nuovo Tribunale di Salerno ha sede nella Cittadella Giudiziaria, progettata dall’architetto britannico David Chipperfield, ed è un’opera funzionale ai bisogni di amministrazione giudiziaria dell’area salernitana, ma è anche una grande opera di architettura e un ridisegno funzionale di una zona centrale della città. I lavori sono proceduti, con alterne fortune e vicende costruttive faticose, dal 2003 al 2017 e il trasferimento degli Uffici Giudiziari è stato completato nel 2020.

Il progetto di David Chipperfield, fu esposto alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2002. La realizzazione riguarda sei edifici immersi nel verde, con grandi vetrate; ogni edificio è di altezza diversa e con colori alternati: il verde, il rosso, l’ocra. Gli edifici sono poi connessi tra di loro da una serie di porticati e di cortili e collocati su di una piastra di pietra nera. 

L’area in cui sorge il complesso giudiziario è tra la strada che costeggia il fiume Irno, i binari delle Ferrovie dello Stato vicini alla stazione e il mare. L’intervento ha ridisegnato tutta la zona urbana a ridosso del centro commerciale. 

Una scultura, il Faro della Giustizia di Ben Jakober e Yannich Vu, progettata e realizzata contemporaneamente alla struttura, è collocata vicino all’ingresso principale della Cittadella.

Modalità di accesso

Modalità di accesso

Sede del Tribunale di Salerno.

L'ingresso è libero.

E' possibile raggiungere la struttura a piedi, o con un mezzo di trasporto.

Indirizzo

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Chiesa della Sacra Famiglia

Descrizione breve
La Chiesa della Sacra Famiglia, progettata da Paolo Portoghesi nel 1969, e realizzata a Fratte, è un grande intervento di architettura sacra post conciliare.

Chiesa della Sacra Famiglia
Chiesa della Sacra Famiglia

Descrizione

Descrizione estesa

Nel quartiere di Fratte, lungo la strada che porta a Avellino e a Benevento, l’antica via dei due Principati che univa le città longobarde di Salerno a quello di Benevento, sorge un capolavoro di architettura contemporanea poco conosciuto e poco visitato anche a Salerno: la Chiesa della Sacra Famiglia. L'edificio fu progettato dall’ingegnere salernitano Vittorio Gigliotti e da Paolo Portoghesi (1931), già direttore della Biennale di Venezia e teorico del post-moderno in architettura. 

La chiesa fu edificata tra il 1971 e il 1974, in un quartiere che ha origini antichissime – qui si insediarono gli Etruschi nella città nota come Irna – e che nell’Ottocento è stato sede di importanti manifatture, così da diventare un quartiere operaio.

Le forme curve e il cerchio sono gli elementi caratterizzanti l’intervento architettonico, come metafora del divino e della sua centralità.  Tre cerchi concentrici, a simboleggiare la Trinità, sono gli elementi su cui il progetto è realizzato. La dedica alla Sacra Famiglia è invece rappresentata dalle due rampe d’ingresso. L’interno, illuminato da belle vetrate colorate (verde-azzurro e giallo-bianco) combina una prima impressione di chiesa tradizionale, con tetto spiovente e alto campanile, con la centralità dell’altare maggiore, tipica della nuova chiesa conciliare, fatta di dialogo assembleare. 

Una scultura di Mario Siniscalco in ottone, impreziosisce la cappella del tabernacolo.

Modalità di accesso

Modalità di accesso

Luogo di culto.

Ingresso gratuito.

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Parchi e giardini della zona orientale

Descrizione breve
Nella zona orientale sorgono ville e parchi che meritano attenzione e valorizzano aree periferiche di Salerno molto vive ed in continuo sviluppo.

Villa Carrara
Villa Carrara

Descrizione

Descrizione estesa

Nel popoloso quartiere di Pastena è possibile visitare Villa Carrara.  La villa, appartenuta alla nobile famiglia Carrara, era una dimora di campagna, con annesso un parco che si estendeva fino al mare. Nel corso del XVIII sec. ospitò più volte Carlo di Borbone durante i suoi viaggi verso la residenza di  Persano, allora zona di caccia. Oggi villa Carrara è sede della Biblioteca Emeroteca comunale che vanta oltre 13.000 volumi. Il rigoglioso giardino e le spaziose sale dove vengono ospitate manifestazioni ed eventi, rendono questo complesso un vivace polo culturale.

Nello stesso quartiere, a pochi passi dalla Chiesa del Volto Santo, si trova il giardino  Mariele Ventre, intitolato alla direttrice del Piccolo Coro dell'Antoniano prematuramente scomparsa. Dotato di un punto di ristoro, di panchine e di una vegetazione che ripara dalla calura estiva, il giardino è un piccolo angolo verde dove concedersi una pausa rilassante.

Non troppo distante dal più noto Parco del Mercatello è stata realizzata la Villa Comunale Ciro Bracciante, testimonianza positiva di un complesso intervento di risanamento urbanistico condotto negli anni Novanta dall'Amministrazione Comunale in tutto il quartiere. La villa è caratterizzata da un’ampia aiuola centrale, da un piccolo anfiteatro spesso utilizzato per spettacoli. 

Situato nella parte alta del quartiere Torrione il Parco del Galiziano si estende su una superficie di circa 8.000 mq, con percorsi completamente privi di barriere architettoniche. Il parco comprende un campo di calcetto regolamentare e un’area gioco per bambini e può ospitare anche i cani in uno spazio recintato, appositamente ideato per i nostri amici a quattro zampe.

Modalità di accesso

Modalità di accesso

ingresso gratuito.

Per ulteriori informazioni consultare il portale Salerno Cultura dal link riportato nella sezione Contatti.

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Parco dell'Irno e Parco Pinocchio

Descrizione breve
Sulle rive del fiume Irno, il Parco Irno e il Parco Pinocchio servono un'area della città, poco frequentata fino all'inaugurazione, di spazi verdi pubblici

Parco Pinocchio
Parco Pinocchio

Descrizione

Descrizione estesa

Il fiume Irno è parte dell’identità di Salerno tanto che per alcuni storici ha dato il nome alla città (probabilmente è vero il contrario). Lungo le sue rive, nel tratto che attraversa la città vicino alla foce, sono sorti due parchi naturali, con caratteristiche diverse, ma ugualmente ricchi di verde, di spazi aperti al pubblico, di servizi.

Il Parco Irno occupa l’area di una vecchia fabbrica di laterizi – la Salid – ed è un incrocio di archeologia industriale, di spazi per la cultura, di orto botanico. Un incrocio assolutamente originale e affascinante.  La ciminiera della fabbrica svetta ed è visibile da lontano e parte dalla base del vecchio forno, destinato oggi a ospitare mostre e eventi in un ambiente estremamente suggestivo.  Il mulino ospita invece il Teatro Ghirelli, sede della Fondazione Salerno Contemporanea.

Il Parco Irno ha poi uno spazio botanico strutturato su sette giardini tematici,  ottimamente tenuti e curati: il “giardino dei centenari”, il “giardino delle piante medicinali”, il “giardino delle rose”, il “giardino dei frutti”, il “giardino delle piante aromatiche del mediterraneo”, il “giardino delle magnolie”, il “giardino degli agrumi”.

Il confinante parco "Terme Campione" prende il nome da un antico stabilimento termale che sorgeva nella zona, è comunemente chiamato "Parco Pinocchio" per la presenza di una statua in bronzo di Pinocchio, realizzata dall'artista Antonio Petti. L'ingresso principale è sottolineato da una monumentale fontana, da un pergolato di glicini, da palme e da un sistema di illuminazione artistica. Il parco si sviluppa lungo un viale principale da cui si diramano tutti i percorsi secondari, che danno accesso al prato e all'area destinata alle attività libere. Al centro dell'oasi verde, un grande anfiteatro che ospita manifestazioni e attività di animazione destinate ai più piccoli ed un edificio dall’architettura perfettamente integrata all’ambiente circostante con un punto ristoro ed una sala polifunzionale destinata a diverse attività.

 

Pinocchio, 140 anni e non li dimostra! L’artista Antonio Petti ha realizzato, nel Parco Pinocchio di Salerno, una scultura in bronzo che ritrae un Pinocchio fiero, gioioso che invita le persone, e in particolare i bambini, ad attraversare il parco e a scoprire la sua storia attraverso i mosaici policromi che rivestono in parte la pavimentazione dell’area, resi in un magico bianco/neroche rimanda ai suoifamosi disegni pieni di fantasiaed estranianti allusioni. La Naturae i Bambini gli corrispondono, come sempre hanno fatto, giocando tra le tessere di un racconto dove gioie, ombre, dolori e desideri rappresentano la vita di ognuno. Un Pinocchio custode del verde, del gioco e dei sogni che sembra ringraziare il suo Maestro “gepPetti”. Angela Rosati

Modalità di accesso

Modalità di accesso

Ingresso gratuito.

Accesso da Via Lungoirno.

Per ulteriori informazioni consultare il portale Salerno Cultura dal link riportato nella sezione Contatti.

Indirizzo

Orario per il pubblico

Orario per il pubblico
  • Da Ottobre ad Aprile: dalle 8:00 alle 20:00;
  • Da Maggio a Settembre: dalle 8:00 alle 23:00.

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Parco del Mercatello

Descrizione breve
Inaugurato nel 1998 dal presidente Scalfaro, fra i più grandi d'Europa, costituisce un vero e proprio polmone verde nella zona orientale della città.

Parco del Mercatello
Parco del Mercatello

Descrizione

Descrizione estesa

Di recente costruzione il Parco del Mercatello, con i suoi 10 ettari di estensione è considerato uno dei parchi più grandi d’Europa in relazione al numero di abitanti. Importante polmone verde situato nella zona orientale della città il parco è frequentatissimo dai cittadini salernitani che vi si ritrovano per rilassarsi, passeggiare o fare sport.

Il parco presenta quattro aree tematiche: “area naturalistica”, lungo il torrente Mercatello che sfocia nel laghetto; “area del giardino mediterraneo”, caratterizzata da colonne maiolicate ricoperte da rampicanti; “area del frutteto”, con alberi di agrumi; “area del prato”, una vasta radura erbosa.

All’interno del parco è possibile visitare il rock garden, dove è presente la serra che ospita una collezione di piante grasse, tra le più ricche del sud Italia.

Ogni anno, lungo le strade che perimetrano il parco ha luogo la fiera del Crocifisso, uno degli appuntamenti di più antica tradizione a Salerno.

Ingressi: via Angrisani | via Limongelli | viale Gramsci, 84132 Salerno.

Modalità di accesso

Modalità di accesso

Ingresso gratuito.

Ingressi: via Angrisani | via Limongelli | viale Gramsci

Per ulteriori informazioni consultare il portale Salerno Cultura dal link riportato nella sezione Contatti.

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Orario per il pubblico

Orario per il pubblico
  • Da Ottobre ad Aprile dalle ore 9:00 - 23:00;
  • Da Maggio a Settembre ore 8:00 - 24:00 .

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Parco del Seminario

Descrizione breve
Completamente ristrutturato, rappresenta un importante tassello del sistema dei parchi, delle ville comunali, dei giardini e del verde attrezzato della città.

Parco del Seminario
Parco del Seminario

Descrizione

Descrizione estesa

Il Parco del Seminario è situato nella parte alta di Salerno, tra i rioni Seripando e la Mennola, si sviluppa su un piccolo promontorio ed è articolato in terrazzamenti che offrono un panorama spettacolare sul porto e sulla città. L’area verde presenta una folta e variegata vegetazione ed è dotata di tutti gli ausili necessari per il superamento delle barriere architettoniche, che la rendono accessibile a tutti.

L’ingresso da via Valerio Laspro è particolarmente suggestivo perché arricchito da una Meridiana, la più grande d’Europa, realizzata da Erika Beker e Marco Bacchilega in cotto di Ogliara e ceramica smaltata.

Il parco ospita numerosi spazi ludici tra cui aree giochi e campetti per attività sportive, pallavolo, calcetto, tennis e pallacanestro, oltre ad una zona adibita a spettacoli con capienza di circa 800 posti e ad un’area “ristoro” con un chiosco e una pizzeria. 

I percorsi natura, disegnati all’interno dell’oasi, sono il luogo ideale per training agonistici e amatoriali.

Modalità di accesso

Modalità di accesso

Aperto al pubblico per l'accesso aree giochi, campetti e area "ristoro"

Area verde dotata di tutti gli ausili necessari per il superamento delle barriere architettoniche, che la rendono accessibile a tutti.

Per ulteriori informazioni consultare il portale Salerno Cultura dal link riportato nella sezione Contatti.

Indirizzo

Orario per il pubblico

Orario per il pubblico
  • Orario estivo: 07.00 –- 24.00;
  • Orario invernale: 07.00 - 22.00.

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Acquedotto Medievale

Descrizione breve
I Ponti del diavolo, così è detto dalla tradizione l'Acquedotto Medievale, i cui archi sono tra i simboli di Salerno.

Acquedotto medievale
Acquedotto medievale

Descrizione

Descrizione estesa

Via Arce era anticamente delimitata da una cinta muraria e faceva parte di una zona fortificata, in uso fino all’alto Medioevo. Presso la vicina via Velia scorreva il torrente Faustino (Rafastia), che prosciugandosi aveva provocato dei rialzi del terreno. Questi ultimi bene si adattavano alle operazioni di difesa del territorio, contro gli assalti di nemici, che volessero invadere la città da quel lato della cinta muraria. Il complesso fortificato, costruito sull'altopiano (detto della Torretta) comprendeva gli attuali rioni San Benedetto, Mutilati e Fieravecchia fino all'ex piazza Malta. 

Oggi su questa via è interessante vedere quel che resta del maestoso Acquedotto Medievale, che portava l'acqua dalle colline a nord della città fino al Monastero di San Benedetto. Il ponte-canale fu costruito nel X sec. dai monaci benedettini. La tradizione narra che quest’acquedotto, denominato “i Ponti del diavolo”, fu costruito dal mago salernitano Berliario, in una sola notte tempestosa, aiutato da forze malefiche.

Alla fine di via Arce si trova piazza Portarotese. Ai margini orientali dell’antica Salerno, in questa zona esisteva l’omonima porta, da cui passava la strada che metteva in comunicazione la città con Sanseverino Rota (da cui Rotese). In epoca romana nelle vicinanze di Portarotese, forse a lato dell'attuale Chiesa del Sacro Monte dei Morti, era posto il Circo. Oggi la zona è priva di monumenti antichi, spazzati via dall’opera di urbanizzazione.

Nella parte alta di Portarotese, presso le antiche mura orientali della città, si distende Sant'Eremita. Il rione si chiama così perché in una grotta scavata nella collina retrostante, alloggiò San Guglielmo, il quale era stato accolto a Salerno con grande affetto da Ruggero II, che voleva ospitare il Santo nel fastoso Castel Terracena

Successivamente al periodo romano in questa zona vennero costruiti molti edifici sacri come il Convento di Santa Maria della Consolazione, che incorpora un'antica chiesa con uno snello e piccolo campanile e che ebbe molta importanza nella vita monastica, perché sede Provinciale.

Modalità di accesso

Modalità di accesso

Luogo pubblico.

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Giardini di Piazza Luciani

Descrizione breve
Di fronte all'ingresso del Teatro Municipale G. Verdi si trovano i giardini pubblici dedicati a Matteo Luciani, primo sindaco della Salerno post-unitaria.

Giardini di Piazza Luciani
Giardini di Piazza Luciani

Descrizione

Descrizione estesa

I Giardini di piazza Matteo Luciani furono realizzati contemporaneamente alla Villa Comunale e sono circondati da tre assi stradali che conferiscono all’area verde una caratteristica forma triangolare.

Al centro del giardino si erge il busto di Matteo Luciani, realizzato nel 1937 da Pasquale Avallone. Matteo Luciani fu il primo sindaco di Salerno dopo l’Unità di Italia, e fece edificare la Villa Comunale ed il Teatro Verdi oltre ad avviare un importante processo di rinnovamento urbano che favorì la rinascita della città.

L’artista sembra concentrarsi sui particolari del volto riuscendo a coglierne pienamente la più profonda ed intima umanità espressiva. Interessante il bassorilievo in bronzo a corredo della statua, nel quale la viva dinamicità delle figure si realizza sull'incrocio di linee orizzontali e verticali come è proprio in alcune opere dell'Avallone datate intorno a questo periodo.

Alle spalle del Teatro e appena fuori dalla recinzione della Villa Comunale si trovano i piccoli ma graziosi giardini di Piazza Umberto I caratterizzati da un’aiuola centrale di forma ovale, una rigogliosa vegetazione e alcune panchine.

Modalità di accesso

Modalità di accesso

Luogo pubblico.

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Museo Città Creativa

Descrizione breve
Nasce per valorizzare l'arte ceramica in ogni sua forma e rappresenta uno spazio innovativo e dinamico nel quale si alternano mostre e laboratori creativi.

Museo Città Creativa
Museo Città Creativa

Descrizione

Descrizione estesa

Da Fratte salendo sulla collina di Ogliara si arriva al Museo “Città creativa”, centro municipale di sperimentazione e documentazione della ceramica  contemporanea. Nato nel 1997 come progetto di rilancio economico, sociale e  culturale dell’antica tradizione artigianale del “cotto di Rufoli” a poca distanza dalle antichissime Fornaci a fascine che sono state recentemente ristrutturate dai Fratelli De Martino, produttori del cotto locale secondo gli antichi rituali del fuoco.

Rufoli, in altre parole, è l’antica terra-madre da cui i vasai campani ed anche quelli di Vietri attingevano ed attingono la materia prima per lavorarla e renderla manufatto. Fin dai tempi etruschi la zona di Brignano fino a Rufoli è stata sede di attività di estrazione e lavorazione ceramica, il cotto base dell’edilizia locale: ed a partire da quei laterizi semilavorati ha avuto origine la scuola vietrese, vivificata e rinnovata fra gli anni venti e trenta dal cosiddetto gruppo tedesco, capitanato da Richard Dolker. Sul finire degli anni cinquanta nuovi laterizi più economici sostituirono i vecchi mattoni in cotto. Prodotti su scala industriale sostenevano meglio ed economicamente il boom edilizio e demografico di quegli anni.  E la produzione artigianale subì una prima sterzata che gradualmente continuò negli anni.

Attualmente le Fornaci De Martino sono le uniche superstiti di quei modi e ritmi artigianali e chi le visita può assistere al suggestivo ciclo ceramico a fascine oramai del tutto scomparso altrove, dalla estrazione nella cava fino allo scalpellino che rifila ogni mattonella una ad una.

Il Museo “Città Creativa”, nato nel 1997 per volontà dell’Amministrazione Comunale di Salerno, è uno spazio – laboratorio rivolto alla ricerca di nuove identità ceramiche per valorizzare e rilanciare la produzione del cotto artigianale di Rufoli, nonché luogo di sperimentazione e documentazione sulla ceramica contemporanea.

L’Amministrazione Comunale puntò a ridare vitalità al retroterra storico - artigianale di Rufoli, proponendo un “museo dinamico” che avesse come proprio fine la riscoperta dell’identità di un territorio caratterizzato da secoli dalle attività ceramiche attraverso la riattivazione delle vecchie fornaci abbandonate, la promozione di attività didattica e la promozione di artisti nuovi ed innovativi del campo. Dal ’97 ad oggi il Museo si è fatto promotore di tutti gli obiettivi sopraccitati attraverso: esposizioni di arte ceramica contemporanea, mostre didattiche e performance di arte raku ; corsi di ceramica-base, di decorazione su cotto ed altre arti applicate rivolte per lo più alle giovani generazioni; iniziative turistiche, nell’ambito della manifestazione annuale “Visitiamo la città”; concorsi ceramici; convegni  di interesse  storico,  artistico  sociologico  nell’ambito   dell’artigianato ceramico, creazione di alcuni laboratori ideativi concessi in comodato d’uso ai ceramisti: Enrica Rebeck, Marco Bacchilega, Marcello Ragone, Vincenzo Borriello-torniante. La collezione di opere di arte ceramica si è andata gradualmente formando attraverso le donazioni che si sono succedute alle esposizioni effettuate da parte di artisti, ceramisti, architetti e/o associazioni attive in questo centro sperimentale. Queste opere sono collegate fra loro dal filo della ricerca e della sperimentazione di tecniche, forme e cromie nuove.

I principali artisti che hanno esposto e donato: 

Riccardo Dalisi (mattonelle esterne e piastre in deposito), Lello Esposito, Lucio Liguori, Ugo Marano (mattonelle realizzate per il pavimento dell’ultima sala del Museo), Enrica Rebeck e Marco Bacchilega( Bottega Ta), Monica Amendola, Ilaria Di Giacomo (curatrice dei corsi del Museo secondo il metodo Munari di Faenza), le due honduregne Ubaldina e M. Magdalena Manzanares, gli argentini Josè Bravo ed Aitor Romano (due grandi tele ultima sala), l’italo-francese Biagio Pancino, Sofia De Mas e Pierluigi De Mas (produttore di Jacovitti), Gelsomino D’ambrosio, Pietro Falivena, Augusto Pandolfi, Antonio Petti, Marco Vecchio, Pietro Lista, Giovanni Cavaliere, Ferdinando Vassallo.

Nel 2003 il Museo partecipa al Festival Cartoons on the Bay a Positano, invitando filmakers ed illustratori presenti alla manifestazione a decorare a tema libero una o più mattonelle in cotto di Rufoli. Aderiscono all'iniziativa: Bruno Bozzetto, Yusako Fusaki, Lino e Rosanna Banfi, Pierluigi Pagot (figlio del creatore di Calimero), Maurizio Nichetti, Fusako Yusaki (nota ai ragazzi per la trasmissione l’Albero Azzurro), Gregoire Solotareff premiato  per la serie televisiva Loulu. La collezione di più di 100 mattonelle che ne è risultata è in mostra permanente presso il Museo.

Testo di Gabriella Taddeo

Modalità di accesso

Modalità di accesso

Ingresso libero.

Il museo è stato oggetto di un intervento di rimozione delle barriere fisiche e cognitive promossi dal Comune di Salerno.

Indirizzo

Orario per il pubblico

Orario per il pubblico

Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 09.00-13.00;
Martedì – Giovedì: 09.00-13.00/16.00-18.00

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